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Ritratto di Barbara Pallavicino
Ritratto di Barbara Pallavicino
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Alessandro Araldi (Parma, 1460 – Parma, 1528), Ritratto di Barbara Pallavicino - 42x35. Dipinto a olio su tavola, databile al 1510 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. di pittore italiano tra i maggiori artisti attivi a Parma, dove si formò prima di recarsi a Venezia per studiare con Giovanni Bellini. L'opera è databile intorno al 1510 e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. La donna è raffigurata di profilo, secondo una tipologia di ritratto in quel tempo in voga, ed è ritratta con un busto di tre quarti, mentre indossa un elegante abito di broccato con maniche a sbuffo, una collana di perle con pendaglio, una reticella e un fermaglio. La tavola è caratterizzata da una grande attenzione ai dettagli, soprattutto nella resa dell'abito e dei gioielli. La figura è inserita in uno spazio definito, con un'illuminazione limpida e una pennellata precisa.
Barbara Pallavicino, probabile soggetto del dipinto, è ritratta rigidamente di profilo su sfondo scuro, abbigliata riccamente e con una certa freddezza di toni, che la fanno assomigliare all'effigie di un cammeo. Spicca l'elaborata acconciatura con la coda stretta da nastri (il "coazzone"), e la ricchezza dei gioielli, tra cui numerose perle, come quella gigantesca, a goccia, sull'orecchio. Tipico della corte milanese è il nastro sulla fronte, la cosiddetta lenza, come anche la ricchezza dell'abito, con la manica estraibile e decorata da intarsi e ricami. Anche questi ultimi dettagli, ossia l'abito e l'acconciatura, orienterebbero la datazione intorno all'ultimo decennio del XV secolo, coerentemente alla moda milanese del periodo.
